Lo specchio di EuReCa THREE sulla RCP italiana ed Europea

I numeri non mentono mai

Dati, spesso scarni, ma che fatti calzare alle realtà dai quali si estrapolano ci danno il ritorno di una situazione, in questo caso riguardante il soccorso al paziente in arresto cardiocircolatorio, che ci da spunti di miglioramento.

Sono i dati della EuReCa THREE, l'European Registry of Cardiac arrest, che, su supervisione dell'European Resusitation Council (ERC), ha raccolto tra Settembre e Novembre 2022, i dati sugli arresti cardiaci extraospedalieri (OHCA) di 28 paesi europei con una popolazione complessiva di 230 milioni di abitanti

I dati sono i seguenti:

  • 45251 arresti cardiaci extraospedalieri confermati 
  • 32033 arresti trattati dai servizi di emergenza con equipaggi di base o avanzati
  • Il ritorno spontaneo della circolazione (#ROSC) è stato registrato nel 31.2% dei casi 
  • 7.5% è la sopravvivenza dei pazienti alla dimissione dall'ospedale

 

Il dato che salta più all'occhio e che prende una grossa fetta delle variabili sulla sopravvivenza del paziente è il tempo di risposta dei mezzi di soccorso

La media europea è di 12,2 minuti dalla chiamata fino "all'arrivo sul posto" del mezzo di soccorso con soglie oltre i 15 minuti in molte zone soprattutto rurali. Superata questa soglia il tempo di sopravvivenza si riduce drasticamente di circa la metà.

E', inoltre, emerso che solo un quarto dei mezzi di soccorso europei raggiunge il luogo dell'arresto entro i 7 minuti dalla chiamata.

I paesi europei più virtuosi sono la Danimarca, i Paesi Bassi e la Svezia, con tempi di risposta che si avvicinano di molto ai 7 minuti e, di conseguenza, un out-come ospedaliero di gran lunga migliore rispetto agli altri.

Ma in Italia?

Il nostro paese si colloca a metà con questi dati

  • Tempo medio di risposta tra gli 11 e i 12 minuti, lontano dagli standard che chiedono di abbassare la risposta sotto i 10 minuti
  • L' out-come ospedaliero di attesta tra il 6% e il 7% lievemente più basso rispetto alla media europea

 

Questi numeri, che sembrano scarni, se calzati nel panorama dell'emergenza sanitaria medico-centrica, come Francia e Germania, mettono in luce, a differenza dei cugini appena citati, una difformità impressionante nella formazione del personale sanitario che opera a bordo dei mezzi di emergenza, medici ed infermieri.

Per quanto riguarda i medici solo una parte sono specializzati in Medicina d'Emergenza-Urgenza o in Anestesia e Rianimazione, in alcune aree operano medici neo-laureati senza una formazione specifica per il trattamento dei pazienti critici.

Gli infermieri nuotano in un mare di protocolli non omogenei nemmeno tra province della stessa regione con una riduzione del loro campo operativo. Anche in questo casi si trovano spesso infermieri neo-laureati senza una formazione per la gestione del paziente critico o con una formazione disomogenea.

Infine, ma non ultimi, il panorama italiano è coperto in maniera capillare da associazioni di volontariato con mezzi BLS ma la loro formazione spesso è scarna, non sufficiente o il personale non possiede sufficienti skills per la mancanza di operazioni in eventi reali.

A corredo di tutto ciò c'è una quasi totale mancanza di formazione del personale non soccorritore, il cittadino, sulle manovre di rianimazione di base e, anche qui, laddove vengano insegnate, quest'ultime, vengono insegnate con sufficienza o senza il focus adeguato.

Infine, manca una capillarità di distribuzione dei defibrillatori semi-automatici esterni (DAE) che, oltre a non esserci, quando ci sono non sono segnalati al servizio di risposta alle emergenze.

La #formazione diventa, quindi, essenziale a partire dal cittadino comune, il first responder, l'astante, colui che riconosce l'arresto cardiaco, avvisa i soccorsi e inizia a praticare un massaggio cardiaco esterno.

Non possiamo utilizzare il mezzo di soccorso come prima risorsa nell'arresto cardiaco ma già il cittadino deve essere una risorsa adeguata al soccorso di base

Dott. Infermiere Baldo Stefano

Fonte: AIES - Accademia Italiana Emergenza Sanitaria : EuReCa THREES : ERC European Resusitation Council

 

 

 

 

 

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